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Alberto
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Pillole dal futuro: la Z-Gen è l'Africa.
Per superare l’impatto della pandemia e riorientare il proprio percorso di sviluppo nella parte centrale e matura di questo secolo, l’Europa punta sulla Next Generation. Il piano di investimenti per la ripresa, a cui è stato attribuito significativamente tale nome, si colloca in un momento cruciale della transizione demografica europea.
La popolazione dell’Unione, arrivata a sfiorare i 450 milioni di abitanti, ha smesso di crescere e sta entrando in fase di secolare diminuzione, nonostante l’immigrazione.
Continuerà però ad aumentare, a ritmo più sostenuto degli altri continenti, la popolazione anziana.
Al contrario, in continua diminuzione è il peso demografico delle nuove generazioni.
Attualmente gli under 25 nell’Unione europea sono poco più del 25% della popolazione totale. Nel mondo l’incidenza è superiore al 40% e in Africa si sfiora il 60%. Nella seconda metà degli anni Settanta, in tutta Europa (non solo nell’Unione) gli under 25 erano circa 270 milioni e anche l’Africa aveva un ammontare equivalente in tale fascia d’età.
Oggi nel primo continente tale segmento risulta sceso sotto i 200 milioni ed è previsto concludere questo secolo attorno ai 150 milioni.
Viceversa, in Africa gli under 25 sono saliti a 800 milioni e sono attesi arrivare, secondo lo scenario centrale delle Nazioni Unite, attorno a un miliardo e mezzo nel 2100. Detto in altre parole, da un ammontare analogo di giovani in Europa e Africa 50 anni fa, si prevede alla fine di questo secolo un rapporto di uno su dieci.
Rispetto al totale dei giovani nel mondo, gli africani saranno circa la metà (stimati oltre il 48%), mentre gli europei saranno meno di uno su venti (sotto il 5%).
Insomma, la Next Generation che va oltre il XXI secolo e porta il suo sguardo pieno di attese verso quello successivo è soprattutto africana.
Se, quindi, la qualità del futuro del mondo dipende soprattutto dall’investimento in formazione e opportunità di valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni, dalla loro positiva e attiva inclusione nei processi di sviluppo sostenibile una buona metà di tale sfida si gioca nel continente africano. Da essa dipende buona parte del successo delle grandi transizioni di questo secolo – demografica, verde, digitale –in un mondo sempre più interdipendente. (cit Prof. Alessandro Rosina - Univ. Cattolica)
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